mercoledì 25 dicembre 2013

martedì 24 dicembre 2013

E' Natale: accendi la speranza !



E' di nuovo Natale. Possiamo aiutarci insieme a recuperare il senso vero di una festa purtroppo corrosa dal consumismo e prigioniera di segni spesso insignificanti?

E' Natale, festa grande da lungo tempo preparata, eppure perfino la gioia dei piccoli e dei semplici è come appannata dal nostro inutile correre, dal non saper guardarci intorno, dalla convulsione degli auguri e dei regali snaturati dalla loro stessa ragion d'essere.

Come possiamo far sì che ritorni Natale, in noi ed intorno a noi?
Tutti dobbiamo fare qualcosa, perché il Natale -cioè la nascita dell'Amore- non sia un fatto sporadico, che capita una volta all'anno, ma un continuo rinnovarsi di ogni uomo dentro di sé e attorno a sé.

Ha scritto un bambino: "Gesù, amore nato tra noi, io non ero con te a Betlemme quando sei nato, ma da quando sono nato, lo so, Tu sei con me".
Ecco, questo è Natale: Dio con noi, Speranza vera per la nostra disperazione, Luce inestinguibile per le nostre tenebre.

Mettiamoci in cammino, nella nostra vita, povera ma allo stesso tempo ricca.
Ritroviamo il bandolo della nostra esistenza, il gusto dell'essenziale, il sapore delle cose semplici, la gioia del dialogo, la voglia dell'impegno, lo stupore della vera libertà.

Allora finalmente "non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte e illuminato di stelle. E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza".

L'amore di Dio ci avvolge come una trapunta di stelle. E' questa la sorgente della Gioia di questi giorni. Andiamo là ad abbeverarci di coraggio. Sia questo il senso più vero degli auguri che ci scambiamo.

"La nostra rotta punterà alle stelle
nel blu del cielo, nel vuoto dell'universo
nell'immensità del silenzio.
Ce la faremo
là dove tanti hanno fallito.
Riusciremo a costruire
il nostro domani,
un domani di luce
come le stelle".

Auguri per un Natale davvero buono e per un 2014 ricco di Gioia !

Nicola Scaligina


lunedì 23 dicembre 2013

Giocando con i cognomi


GIOCANDO CON I COGNOMI...

 

Sfogliando i registri (adesso elettronici) del nostro Istituto e con un po' della nostra (modestamente) infinita fantasia, abbiamo rispolverato il vecchio gioco dei cognomi ed abbiamo così scoperto che...

 

LO ZOO DELLO SFORZA

Oltre che un rifugio per cani, gatti e... topolini, lo Sforza ha altri animali (alcuni feroci) che girano per le nostre aule. Abbiamo un LEOPARDO (onore al Dirigente), un LEONE che insegna economia, un CAVALLO nel plesso geometra,  un GALLO (o una gallina?) che conosce le lingue ed un ELEFANTE fra gli ITP... Abbiamo un altro piccolo LEONE in 3A, però anche un animale MANSUETO in 4C ed un CAPRIOLO in 2C...

Con così tante bestioline, non ci poteva mancare chi esercitasse il lavoro del PASTORE: ne abbiamo ben 5, dei quali uno in 3C, uno in 1D, ben 3 in 2D. Attenti che abbiamo tra di noi anche un CACCIATORE in 4A e un più rassicurante MASSARO (in 4D). Nella vecchia fattoria ia ia oh...

 
 
 

LE CITTA' E LE NAZIONI

Qui non ci manca proprio nessuno... Lo Sforza è universale... Oltre agli alunni (e docenti) stranieri che sono i benvenuti, sembra che ci sia stato un traghetto che dalla Grecia è approdato direttamente sul piazzale della nostra scuola (dove nell'anno tremila saranno costruiti due campetti di calcetto): c'è un GRECO tra i docenti, un altro GRECO in 4C, un GRECO in 3A,  un GRECO in 3C, un GRECO in 4A, un GRECO in 5C, un GRECO in 3D, un GRECO in 1A,  un GRECO in 1C...

Ma poi abbiamo anche ALTAVILLA, BRESCIA, CAMPOBASSO, CASTELLANO (dicesi castellano un abitante di Castellana....) , MONTEMURRO (due), VENEZIA tra i docenti. Tra i docenti abbiamo anche un TOSCANO (che però non fuma il sigaro), un TARANTINO verace che parla benissimo in italiano, ed infine una docente addirittura DI ROMA !

Con così tanti paesi rappresentati, ci mancano cognomi più comuni, pure presenti nel passato: PALAGIANO, MOTTOLA, CASTELLANETA... Tuttavia, c'è un MOTTOLESE in 2D !

Infine abbiamo un ALBANESE in 3A, un GIORDANO in 2A,  CASAMASSIMA in 3C, dove c'è pure FRANCAVILLA;  GRAVINA in 5C, CASSANO in 1A, un altro CASTELLANO sempre in 1A,  ancora in 1A c'è LATERZA (ce n'è uno anche in 2A) e NOCERA...

Poi in 1C c'è SICILIANO, in 2A ALTAMURA ed infine in 2B POTENZA e PUTIGNANO... Un altro PUTIGNANO sta pure in 2C. Ah, dimenticavamo... In 2C troviamo MILANO.

Come orientarci fra tanti luoghi? Niente paura! Abbiamo la bellezza di 3 cartine geografiche! Sono a nostra disposizione MAPPA di 5D, MAPPA di 3A,  MAPPA di 5A...

 




VARIE ED EVENTUALI

 

a) In caso di RESSA (docente ed ex-sindaco), RESTA (4C) sereno e MANSUETO (4C) e non farti tentare DALL'ARMI (5B). Se puoi, sii sempre GENTILE (3A) con tutti... Ma attento alla GRANATA (4C, 3A, 2D).

 

b) Che classe fortunata la 1^A ! Uno dietro l'altro, in stretto ordine alfabetico, c'è BELLO e BUONO ! Invece in 1^D, uno accanto all'altro, siedono BIANCO e SCURO !

 

c) SPRONATI (4C e 1A) a dare il MASSIMO (4A) di se stessi DURANTE (3D) un incontro di calcio, i docenti non hanno segnato ma hanno colpito una TRAVERSA !

 

d) Il mese con più alunni: APRILE (1D,  3D, 1A) e D'APRILE (5B, 1C, 2A).

 

e) E' successo in 4C! E' arrivato un LOTTATORE GRECO ed ha lanciato una GRANATA.

SPRONATI a reagire,  un ragazzo RESTA MANSUETO, un altro dchiara la RESA.

 

f) E' successo in 3A! Un LEONE ALBANESE ha lanciato una GRANATA TAGLIENTE.

L'EREDE GRECO si mostra GENTILE e guarda la MAPPA.

Boh !

 

g) I nobili del nostro Istituto: CONTE (professoressa),  CONSOLE e MARCHESE (5A).

 

A breve la seconda puntata... La fantasia per ora è esaurita (e mica solo quella!). Nel frattempo, auguri di buona FESTA (3^D) a tutti per un Natale da vivere in LETIZIA (1^C).

 

 

                                                                                by NiScal 2013

lunedì 4 novembre 2013

Bcc Massafra, assegnati i premi del terzo concorso 'Alunno dell'Anno'

 
Per l'Istituto Sforza premiata Francesca Rizzi.
 
 
MASSAFRA (TA) - In occasione dell’89esima giornata mondiale del risparmio, la Banca di Credito Cooperativo di Massafra, ha organizzato, lo scorso 31ottobre, presso l’Appia Palace Hotel, il convegno su “Educare al risparmio” ed ha assegnato ben sette diplomi – borse di studio nell’ambito del “Terzo concorso Alunno dell’Anno”.

«Anche quest’anno abbiamo organizzato il premio “Alunno dell’Anno”, un bando di concorso fortemente voluto dal Consiglio di Amministrazione della Banca per premiare gli alunni delle scuole medie e superiori che si sono maggiormente distinti. Il convegno ha l’obiettivo di trasmettere ai ragazzi il valore del risparmio, una ricchezza fondamentale per la crescita dell’economia, perché attraverso il risparmio noi intermediari finanziari finanziamo investimenti che produrranno altra ricchezza» - ha sottolineato Albino Maggi, direttore generale della BCC Massafra. Assente, per motivi di salute, il presidente Giuseppe Cavallo che ha indirizzato a tutti i presenti una lettera di incoraggiamento ad andare avanti nella direzione della premialità degli alunni meritevoli.

Hanno relazionato il presidente onorario della BCC Massafra, prof. Cosimo Damiano Fonseca, sul tema “Educazione al risparmio”, e il prof. Gianvito Giannelli, professore ordinario di Diritto Commerciale dell’Università di Bari su “Tutela del risparmio e diritto comunitario”.

«Il tema è molto coerente con la vocazione della Banca di Credito. L’accumulo di risparmio è un volano per gli investimenti. Il risparmio è fondamentale per l’economia di una regione, di una nazione. Favorire il risparmio è un’attività nobile per una banca - ha argomentato il prof. Giannelli – Il diritto comunitario si ispira sempre più alla tutela del risparmio, e soprattutto interviene nell’ambito di quei provvedimenti di solidarietà sociale. La BCC di Massafra guarda ai giovani, li stimola con questo piccolo premio, a studiare ed a formarsi. Ed è meritevole tutto questo».

A seguire l’intervento appassionato del direttore scolastico in pensione Giuseppe Caggiano (“La Banca come agente di sviluppo sociale, culturale ed economico”), del vipresidente della BCC Massafra ing. Emilio Balestra (“Il risparmio, fonte di sviluppo”) e del consigliere della Banca Mastrangelo. Infine c’è stata la cerimonia di consegna dei premi. Questi gli alunni dell’anno premiati dalla Banca con degli assegni (del valore di 250 e 300 euro) – borse di studio e diploma “Alunno dell’Anno”:  Francesca Rizzi (Istituto “Sforza” Palagiano); Nicoletta Ambruoso (Istituto Pascoli Massafra); Chiara Scarano (Istituto De Amicis); Teresa Vacca (Istituto De Ruggieri); Christian Putino (Istituto Mondelli); Francesco Blasi (Istituto Amaldi). Premio speciale alunno dell’anno 2013 conferito a Teresa Vacca.


venerdì 4 ottobre 2013

Commemorazione delle vittime - Tragedia di Lampedusa


 
 
La tragedia avvenuta ieri al largo dell’isola di Lampedusa ha scosso l’opinione pubblica con il suo pesante bilancio di morti e dispersi, in fuga dalla guerra e dalla miseria.

Siamo di fronte a un fatto terribile, che impone una riflessione e un rinnovato impegno di solidarietà.

 

 

Per onorare e ricordare le vittime , anche il nostro Istituto osserverà un minuto di raccoglimento, con l’impegno a proseguire anche in altre occasioni la riflessione sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione e la ricerca di soluzioni perché queste tragedie non abbiano più a verificarsi.

 

Alle ore 12,00 due suoni prolungati della campanella segnaleranno l’inizio del minuto di raccoglimento, concluso da un ulteriore doppio suono.

 
Si invitano gli alunni a condividere questo momento con serietà e maturità umana.

venerdì 27 settembre 2013

giovedì 12 settembre 2013

Accoglienza Prime Classi a.s. 2013/14



Accoglienza degli alunni delle prime classi Istituto Istruzione Secondaria  Superiore "Giovanni Maria Sforza" – PALAGIANO, e dei loro genitori, per il  saluto del Dirigente  scolastico Prof. Vito Giuseppe Leopardo . giovedì 12 settembre 2013.

Guarda il video cliccando sul link seguente

http://www.palagianonline.it/web25/index.php?option=com_content&view=article&id=2437:accoglienza-alunni-ist-sforza-palagiano&catid=167&Itemid=104

venerdì 24 maggio 2013

Incontro con l'autore - Marco Tarantino

 


Giovedì 23 maggio 2013, presso l’auditorium del nostro istituto, si è svolto, nell’ambito del progetto di promozione alla lettura, l’incontro tra gli studenti e lo scrittore, giornalista e docente Marco Tarantino. L’appuntamento per la presentazione del suo libro ha visto coinvolte le classi 5E, 5D, 4D, 5A, 5C, 4A, 4B e 4C della scuola.

"Vaghe novelle d’altri maestri", la terza fatica letteraria, dopo "Una sorsata di sfiga" e "La resa dei vanti", (la quarta sta per arrivare nelle librerie); narra, tra satira e parodia, ritratti, figure, racconti di certificata inabilità sociale; rappresentata con lungimiranza attraverso i suoi personaggi. Così nel libro compaiono il Maestro, fenomeno degli istituti correzionali, don Ciccio Cicci, bonario nullafacente; il Dottor S., reduce dolente delle nuvole di fumo, Matita, utopista della pensione e testimonial dell’amianto, tutti discriminati dalla società e da essa emarginati.

Successivamente a una breve introduzione della professoressa Pansini, il professore, che ci piace con affetto chiamare così, si è cimentato con questo e altri problemi attraverso un proficuo dibattito, soprattutto concedendosi a cuore aperto alle domande dei suoi studenti e non; dimostrandosi aperto e disponibile a richieste che esulassero anche dalle argomentazioni del libro.

Rispondendo con chiarezza e semplicità ha affrontato temi come, tra gli altri, l’importanza e la forza comunicativa della scrittura.

La mattinata è stata una splendida occasione  per rivivere e portare alla luce i problemi connessi ai soggetti che per l’evolversi della società, per condizione esistenziale, per lo stesso contesto di vita, vengono sempre più emarginati. Un tipo di società che dà valore alla produttività, alla velocità, ai costumi come parametri imprescindibili e vincolanti di normalità non può che escludere e rendere quindi socialmente inabili chi non riesce ad adeguarsi ai valori dominanti. Naturalmente questi fenomeni degenerano nel pregiudizio verso quei soggetti meno difesi.

Essi vengono "scartati" dalla società perché percepiti come frammento di una realtà molto più complessa e "normale". Questi sentimenti, in realtà, coprono la paura di confrontarsi, di chiedere, di informarsi e di approcciarsi ad una quotidianità diversa dalla propria. Il pregiudizio è quindi la maschera della persona "normale" per nascondere la sua diversità che lo accomunerebbe alla persona inabile.
                                     
Stefano Tagliente

mercoledì 3 aprile 2013

Come eravamo...

Alcune istantanee dall'anno scolastico 2003-04








domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua !

 
«Danzavo per lo scriba e per il fariseo.
ma non hanno voluto né danzare né seguirmi. Danzavo per i pescatori,
per Giacomo e per Andrea,
mi han seguito e sono entrati nella danza. Danzavo il giorno del Sabato
e guarivo il paralitico,
e i giusti han detto che era una vergogna. Mi hanno frustato e lasciato nudo
e mi hanno appeso in alto su una croce
per morirvi.
Danzavo il venerdì.
quando il cielo divenne tenebre...
Oh, quant'è difficile danzare
con il demonio sulla schiena!
Hanno sepolto il mio corpo,
hanno creduto che fosse finita...
Ma io sono la Danza e guido sempre il Ballo. Guiderò la danza di tutti voi
ovunque voi siate,
guiderò la danza di tutti voi.
Han voluto sopprimermi
ma son balzato ancora più in alto,
perché io sono la Vita che non può morire ed io vivrò in voi e voi vivrete in me,
perché io sono - dice Dio ­
il Signore della Danza».
 
Sidney Carter

venerdì 29 marzo 2013

Una carezza al cuore dei giovani in carcere

Messa in Coena Domini. Il Papa porta la carezza di Gesù ai giovani detenuti di Casal del Marmo



La lavanda dei piedi è “una carezza che fa Gesù” per invitarci a lavarci i piedi gli uni gli altri. E’ questa l’esortazione che Papa Francesco rivolge nella sua prima Messa in Coena Domini da Pontefice, celebrata all’interno del Carcere minorile romano di Casal del Marmo. Vi hanno preso parte circa 120 persone, fra le quali 50 giovani detenuti. Durante la celebrazione che ha dato inizio al Triduo Pasquale, il Papa ha lavato i piedi a 12 di loro, di nazionalità e confessioni diverse, tra cui due ragazze. Il servizio di Debora Donnini: RealAudioMP3

Se io, il Signore, ho lavato i piedi a voi anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Nella breve omelia pronunciata a braccio, Papa Francesco si rivolge ai giovani detenuti di Casal del Marmo con parole toccanti, che vanno dritte al cuore, partendo dall’immagine di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. “Questo è commovente”, afferma Papa Francesco. Pietro non capiva, rifiutava, come si evince dal Vangelo proclamato, ma Gesù glielo ha spiegato:

“Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come ho fatto io”.
E dunque l’invito di Papa Francesco è a seguire “l’esempio del Signore”: lui, Dio, che “è più importante” lava i piedi:

“Perché fra noi quello chi è il più in alto, deve essere al servizio degli altri”.
Lavare i piedi è, infatti, dire “io sono al tuo servizio”, e concretamente significa che “dobbiamo aiutarci” l’un l’altro:

“A volte mi sono arrabbiato con uno, con l’altra … ma, lascia perdere: lascia perdere! E se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’uno l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere, come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio”.
Parole che commuovono e con le quali Papa Francesco vuole indicare dove è la radice di quest’attitudine:

“Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’uno verso l’altro. E così, aiutandoci ci faremo del bene”.

Papa Francesco conclude, ricordando il senso del gesto della lavanda dei piedi:

“Ciascuno di noi pensi: 'Io davvero sono disposta, sono disposto, a servire, ad aiutare l’altro?'. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci”.

Quindi, Papa Francesco ha compiuto lui stesso il gesto che Gesù fece duemila anni fa: si è inginocchiato lavando i piedi a 12 giovani detenuti - fra cui due ragazze e un paio di musulmani - e poi li ha asciugati e baciati, rendendo così concreto e visibile quanto aveva detto prima: “quello che è più in alto, deve essere al servizio degli altri”. E facendo sì che quella commozione nel vedere Gesù che lava i piedi, si trasmettesse vibrante fra i giovani detenuti di Casal del Marmo. Per compiere il rito della lavanda dei piedi, Papa Francesco ha indossato un grembiule donato dalla comunità di “Villa San Francesco” di Facen di Pedavena, in provincia di Belluno, che ospita ragazzi con difficoltà familiari e personali. Questi giovani hanno realizzato l’indumento con filamenti provenienti dalla Terra Santa. Al momento della pace, Papa Francesco ha abbracciato e baciato nuovamente i 12 giovani rappresentanti di tutti gli altri. E dopo ha dato personalmente l'Eucaristia a tutti coloro che si sono avvicinati alla Comunione. La liturgia è stata animata da canti col sottofondo della chitarra. L’animazione è stata, infatti, affidata ad un gruppo di 40 ragazzi dell’Associazione denominata ‘Volontari Casal del Marmo", che da anni lavorano nel carcere. Insieme con loro, anche i membri del Rinnovamento nello Spirito, che animano la liturgia domenicale. A concelebrare con il Santo Padre, il cardinale vicario Agostino Vallini, il sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, il segretario particolare del Papa mons. Alfred Xuereb, padre Gaetano Greco, cappellano del carcere, e un suo confratello. Nel suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare la Messa in Coena Domini in un carcere, in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo il Papa Francesco ha dunque voluto continuare quest’uso, caratterizzato da un contesto di semplicità.

mercoledì 13 marzo 2013

Papa Francesco



Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Papa.
Viene dall'Argentina, primo papa dall'America Latina.
Si chiamerà Francesco. Che sia strumento di fraternità universale !

venerdì 8 marzo 2013

Auguri, donna !


 
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mercoledì 27 febbraio 2013

L'ultima udienza di Benedetto XVI

Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato! Distinte Autorità! Cari fratelli e sorelle!
Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima Udienza generale del mio pontificato. Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo.


 
In questo momento il mio animo si allarga per di abbracciare tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le «notizie» che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orienta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo. Sento di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio, dove raccolgo ogni incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. Tutto e tutti raccolgo nella preghiera per affidarli al Signore: perché abbiamo piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, e perché possiamo comportarci in maniera degna di Lui, del suo amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col 1,9-10). In questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e vive nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia. Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho avuto ferma questa certezza che mi ha sempre accompagnato. In quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che sono risuonate nel mio cuore sono state: Signore, che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai.
E il Signore mi ha veramente guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. Ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore. Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica. Vorrei che ognuno si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. In una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mattino si dice: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio d’avermi creato, fatto cristiano…».
Sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nessuno ci può togliere! Ringraziamo il Signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente. Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo! Ma non è solamente Dio che voglio ringraziare in questo momento. Un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro, anche se è sua la prima responsabilità; e io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino; il Signore mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi hanno aiutato e mi sono state vicine. Anzitutto voi, cari Fratelli Cardinali: la vostra saggezza, i vostri consigli, la vostra amicizia sono stati per me preziosi; i miei Collaboratori, ad iniziare dal mio Segretario di Stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni; la Segreteria di Stato e l’intera Curia Romana, come pure tutti coloro che, nei vari settori, prestano il loro servizio alla Santa Sede: sono tanti volti che non emergono, rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio, nella dedizione quotidiana, con spirito di fede e umiltà sono stati per me un sostegno sicuro e affidabile. Un pensiero speciale alla Chiesa di Roma, la mia Diocesi! Non posso dimenticare i Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato, le persone consacrate e l’intero Popolo di Dio: nelle visite pastorali, negli incontri, nelle udienze, nei viaggi, ho sempre percepito grande attenzione e profondo affetto; ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza distinzioni, con quella carità pastorale che è il cuore di ogni Pastore, soprattutto del Vescovo di Roma, del Successore dell’Apostolo Pietro. Ogni giorno ho portato ciascuno di voi nella mia preghiera, con il cuore di padre. Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. E vorrei esprimere la mia gratitudine al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, che rende presente la grande famiglia delle Nazioni. Qui penso anche a tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante servizio. A questo punto vorrei ringraziare di vero cuore anche tutte le numerose persone in tutto il mondo che nelle ultime settimane mi hanno inviato segni commoventi di attenzione, di amicizia e di preghiera. Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui. E’ vero che ricevo lettere dai grandi del mondo – dai Capi di Stato, dai Capi religiosi, dai rappresentanti del mondo della cultura eccetera. Ma ricevo anche moltissime lettere da persone semplici che mi scrivono semplicemente dal loro cuore e mi fanno sentire il loro affetto, che nasce dall’essere insieme con Cristo Gesù, nella Chiesa. Queste persone non mi scrivono come si scrive ad esempio ad un principe o ad un grande che non si conosce. Mi scrivono come fratelli e sorelle o come figli e figlie, con il senso di un legame familiare molto affettuoso. Qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa – non un’organizzazione, non un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti. Sperimentare la Chiesa in questo modo e poter quasi poter toccare con le mani la forza della sua verità e del suo amore, è motivo di gioia, in un tempo in cui tanti parlano del suo declino. In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi. Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy.
Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della loro comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui. Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio. Ringrazio tutti e ciascuno anche per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa decisione così importante. Io continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che voglio vivere sempre. Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito. Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa perché accompagni ciascuno di noi e l’intera comunità ecclesiale; a Lei ci affidiamo, con profonda fiducia. Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore. Grazie!

giovedì 21 febbraio 2013

Ritiro credenziali dei genitori

Questa Istituzione Scolastica, accogliendo le indicazioni ministeriali e per facilitare la collaborazione scuola-famiglia ai fini del successo scolastico, sta utilizzando nel presente anno scolastico un servizio di REGISTRO ELETTRONICO. I genitori sono invitati a ritirare in Segreteria Alunni le credenziali di accesso, per essere aggiornati in tempo reale sul profitto e sulle assenze del proprio figlio

mercoledì 30 gennaio 2013

Incontro con il regista Francesco Russo

 
 

"IL GIOCO E' FATTO?" ALL'ISTITUTO SFORZA DI PALAGIANO

Il 31 gennaio e l'1 febbraio 2013 nell’Istituto Sforza di Palagiano il regista Francesco Russo coadiuvato dalla referente della scuola, professoressa Anna Alfarano, incontra gli studenti, le associazioni dei giocatori anonimi e i loro famigliari, per presentare il suo film “Il gioco è fatto?”.

Il tema principale è la patologia del gioco d'azzardo. Attraverso il protagonista vengono attenzionate le dinamiche familiari di tre generazioni e le trasmissioni trans-generazionali che funzionano da fattori “incastranti”, ma alla fine anche trasformativi.

“Nei nostri giorni il gioco d'azzardo appare come una forma di divertimento molto diffusa - scrive nelle note il regista - sempre più spesso vediamo, infatti, la popolazione adulta affidare a un gioco, a un concorso, il proprio sogno di ricchezza.
La domanda di gioco aumenta sempre di più, e questo molto probabilmente, dipende anche dall'aumento dell'offerta che si esplica in forme sempre più diversificate.
Sempre più spesso s’incontrano, infatti, soggetti dipendenti dal gioco d`azzardo; tale dipendenza presenta dei costi sociali legati al riciclaggio di denaro sporco, a una minore produttività, all'usura, a problemi psicopatologici e non per ultimo a gravi compromissioni nel sistema familiare”.

Il film “Il Gioco è Fatto?” è un’opera prima ed è stato segnalato dalla Commissione e dal presidente dell'Agiscuola, Luciana Della Fornace, come materiale didattico di valenza sociale. Nel mese di ottobre 2011 il film ha partecipato e vinto il primo premio come miglior opera prima al Festival Internazionale di Siena e nel mese di marzo 2012 il primo premio per la colonna sonora al Garden State Film Festival di New Jersy.

Le giornate d’incontro nella scuola di Palagiano si aprono con una breve presentazione del regista, la visione del film (87 minuti) e il dibattito con l’interazione degli studenti e le testimonianze di chi è finito nella trappola del gioco. Il trailer del film e altre informazioni possono essere visionate sul sito www.mastermovies.it.

 

mercoledì 23 gennaio 2013

REGISTRO ELETTRONICO - Comunicazione ai Docenti





E' attivo il servizio di REGISTRO ELETTRONICO. E' possibile accedervi dalla home page del sito d'Istituto.

domenica 20 gennaio 2013

Da lunedì 21 gennaio iscrizioni online

 
 
Inizia l'era digitale della scuola per le famiglie italiane. Da quest'anno chi vuole iscrivere il proprio figlio alle prime classi della scuola primaria e a quelle della secondaria di primo e secondo grado dovrà farlo obbligatoriamente online a partire dal 21 gennaio e fino al 28 febbraio.
In questo modo il ministero dell'Istruzione, università e ricerca ha dato applicazione alla legge 135 del 2012, la spending review (circolare ministeriale 96 del 17 dicembre 2012).
L'iscrizione via Internet sarà possibile a partire da lunedì, ma intanto ci si può registrare online accedendo al sito www.iscrizioni.istruzione.it e "non su Polis (Presentazione On Line delle Istanze) o altre applicazioni del ministero - si legge sul sito del Miur - come sta erroneamente accadendo".
Entrando nell'area, è possibile accedere al modulo per la registrazione, che, una volta compilato e inoltrato, rilascia un codice personale, che verrà comunicato automaticamente via mail, per accedere al servizio delle iscrizioni online. Il ministero di viale Trastevere ha predisposto anche una pagina con le domande frequenti, visti i tanti dubbi avanzati dalle famiglie. A partire da chi non ha un computer o una connessione internet a casa propria: in questo caso, comunica il ministero, è possibile contattare la scuola di destinazione o di frequenza e informarla della situazione.
La scuola - aggiunge il Miur - "può inserire la domanda per conto della famiglia", come si spiega nella citata sezione "domande frequenti" sul sito Internet del ministero, dove si trova anche la guida per l'iscrizione online.

domenica 6 gennaio 2013

Open Day 2013 - Scuola Aperta anche di domenica



Per dare la possibilità agli  alunni di terza media del territorio e alle loro famiglie di conoscere l'offerta formativa dello "Sforza" e di visitare i nostri laboratori, sia la sede di Palagiano che quella di Palagianello resteranno aperte anche di domenica, dalle ore 9 alle ore 12, secondo il seguente calendario:
domenica 13 gennaio 2013
domenica 20 gennaio 2013
domenica 27 gennaio 2013
domenica 3 febbraio 2013
domenica 10 febbraio 2013
domenica 17 febbraio 2013.

Il blog e il sito dello Sforza


In questo blog trovate cronache, immagini e video dei principali avvenimenti che hanno coinvolto il nostro Istituto, prima nella vecchia sede di Via Di Vittorio e poi nella nuova di Via Scotellaro, a partire dal maggio 2007 sino ad oggi.

Per avvenimenti precedenti, in modo particolare per il periodo 1998-2007, potete consultare la sezione ARCHIVIO del sito d'Istituto www.sforzapalagiano.it

In continuità con un impegno che viene da lontano, rinnoviamo i nostri auguri per un nuovo anno da spendere nella sempre più difficile eppure entusiasmante "arte di educare".